Il CEN-Circular Economy Network , la rete promossa dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da 14 aziende e associazioni di impresa, ha presentato il Rapporto 2020 sull’economia circolare in Italia, elaborato in collaborazione con ENEA.
Alla vigilia del recepimento di un pacchetto di nuove direttive europee e del lancio di un vasto programma europeo di Green deal, è più che mai evidente che l’economia circolare ha un ruolo decisivo proprio in quest’ambito: riduce gli impatti ambientali e climatici e genera vantaggi economici e occupazionali, promuovendo un risparmio ed un uso più efficiente e rinnovabile dei materiali e dell’energia.
La bioeconomia è un tassello fondamentale nella salvaguardia delle risorse naturali. Ma – avverte il Rapporto CEN – solo a condizione che sia rigenerativa, cioè basata su risorse biologiche rinnovabili e utilizzate difendendo la resilienza degli ecosistemi e non compromettendo il capitale naturale con prelievi e modalità di impiego che ne intacchino gli stock. Il rapporto di quest’anno fa un focus proprio su questo tema, sottolineando quanto serva un maggiore impegno per la tutela del capitale naturale, in particolare del suolo, e nella lotta alla crisi climatica.
Secondo il Rapporto siamo primi, tra le cinque principali economie europee, nella classifica per indice di circolarità, il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime seconde, investimenti e occupazione. Ma stiamo perdendo posizioni: a minacciare un primato che è anche un asset per la nostra economia è la crescita veloce di Francia e Polonia, che migliorano la loro performance, mentre l’Italia segna il passo.
Il Rapporto, la sintesi e le presentazioni sono disponibili QUI.